La spalla dolorosa è uno dei fastidi più frequenti che si manifestano sul nostro fisico, la spalla infatti è una delle articolazioni più complesse del corpo umano considerata la sua ampia libertà di movimento, è una struttura di fondamentale importanza nello svolgere le normali attività quotidiane proprio per questo soggetta a molte sollecitazioni che ne possono compromettere la funzione.
Come si definisce la spalla
Andiamo per gradi, anatomicamente la spalla è formata dall’unione di tre strutture ossee che sono la clavicola, la scapola e la testa omerale; da inserzione a vari muscoli che la connettono alla gabbia toracica, al cingolo scapolare, alla colonna vertebrale e al bacino per cui possiamo immaginare come risenta delle influenze posturali divenendo talvolta importante elemento di compenso.
La sua stabilità è garantita da una serie di legamenti, da fibrocartilagine ossia il cercine glenoideo e soprattutto dalla “cuffia dei rotatori” un complesso di tendini con i rispettivi muscoli, essi sono: sovraspinoso – sottospinoso – piccolo rotondo – sottoscapolare, che si inseriscono sulla testa dell’omero fissandola all’interno della cavità glenoidea fungendo da veri e propri coattori della spalla.
Come per tutte le articolazioni anche nella spalla sono presenti una serie di borse quindi delle seriose di liquido sinoviale interposte tra i tendini e la struttura ossea al fine di migliorane lo scivolamento e l’attrito, in più è protetta da una capsula articolare di tessuto connettivo denso che a mo di manicotto avvolge la testa dell’omero assicurandone la corretta mobilità.
La sua vascolarizzazione dipende dall’arteria ascellare, tributaria della succlavia e dai suoi rami collaterali mentre l’innervazione è essenzialmente data dal plesso brachiale, una serie di nervi che originano dai forami cervicali per poi proiettarsi all’interno del “triangolo sovraclavicolare” fino alla spalla e a tutto l’arto superiore mano compresa; ecco che tale area diventa particolarmente interessante da esaminare in quanto offre passaggio alla componente vascolo nervosa della spalla.
Data la sua complessità e le tante strutture che abbiamo poc’anzi menzionato, questa articolazione può essere colpita da numerose patologie sia traumatiche che da sovraccarico funzionale o di natura infiammatoria.
Dati statistici ci indicano che il disturbo di spalla più frequente è la “patologia della cuffia dei rotatori”, tale disturbo colpisce ambedue i sessi in modo pressoché uguale e maggiormente riscontrato negli over 40 con un rischio ingravescente passata tale soglia. Ciò può essere spiegato da una fisiologica degenerazione delle strutture anatomiche con l’avanzare del tempo su cui concorrono eventuali fattori di rischio quali:
- Attività lavorativa
- Sedentarietà
- Abitudini posturali
- Sforzi ripetuti
- Intensa attività fisica
- Lassità dei tessuti molli
- Traumi diretti
Inevitabilmente quando vi è una compromissione della cuffia dei rotatori anche la capsula e le borse sierose vengono interessate dal processo infiammatorio secernendo una maggiore quantità di liquido intrarticolare, con il perdurare di tale condizione tale liquido tende ad addensarsi perdendo la sua viscosità, diciamo in termini semplici che perde la sua funzione di “lubrificante” alterando la corretta mobilità articolare e allo stesso tempo aumentando l’attrito tra i tessuti molli esponendoli in tal modo ad un maggior rischio di usura.
Per tanto è consigliato agire subito qualora si presenti dolore alla spalla e/o limitazione dei movimenti proprio per evitare tale fenomeno che può portare a danni più seri e ahimè talvolta irreversibili tali da richiedere l’intervento chirurgico.
Abbiamo visto come la spalla sia così complessa, abbiamo affrontato il dolore alla spalla di origine muscolo legamentosa essendo statisticamente il più diffuso, abbiamo analizzato la fisiopatologia, abbiamo visto che è importante rivolgersi il prima possibile ad un esperto ora cercheremo di capire come curare tale condizione qualora si presenti.
Come va curato il fenomeno della spalla dolorosa
Se hai approfondito subito il problema e probabilmente non ci sono stati danni alle strutture, tali da richiedere un intervento specialistico allora l’osteopatia può fare al caso tuo!
In che modo?
L’osteopata può valutare attentamente la biomeccanica articolare e i tessuti molli mediante dei test palpativi e di mobilità, trattare le aree in disfunzione con un approccio manuale per ripristinare la corretta mobilità, alleviare le tensioni muscolo tendinee e legamentose in oltre favorire il drenaggio dei liquidi a livello della capsula articolare e delle borse sierose.
Anche la fisioterapia può essere d’aiuto mediante l’utilizzo di elettromedicali come la Tecarterapia grazie alle sue proprietà anti edemigene e anti infiammatorie nonché per promuovere la rigenerazione dei tessuti.
Se lamenti disturbi alla spalla e hai difficoltà ad effettuare taluni movimenti puoi richiedere qui una valutazione gratuita
“un osteopata è soltanto un ingegnere del corpo umano in grado di comprendere il funzionamento e le leggi che lo governano”